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Via Garibaldi già strada Nuova già via Aurea

A partire dalla seconda metà del Cinquecento i Genovesi videro nascere una via chiamata Strada Nuova che si presentava con una concezione urbanistica totalmente innovativa, quasi rivoluzionaria rispetto alla tradizionale sistemazione dei percorsi urbani genovesi.

I primi proprietari dei palazzi edificati in Strada Nuova furono fra i più facoltosi notabili di sole quattro famiglie: Pallavicino, Spinola di Luccoli, Lomellini e Grimaldi.

Qui i nobili desiderarono edificare un quartiere di lusso, ispirato al nuovo gusto rinascimentale.

Colpiscono il percorso rettilineo e soprattutto l’armonia tra la strada ed i palazzi, per quanto gli stessi siano stati realizzati da architetti diversi. Tipicamente barocco l’amore per i giardini.

I palazzi di Strada Nuova sono in tutto tredici, dieci dei quali risalgono alla fine del Cinquecento e furono innalzati in pochi anni, quasi in gara con la costruzione della strada.

Offrono una straordinaria varietà di diverse soluzioni: spettacolari scaloni, cortili e logge che si affacciano sui giardini e costruiti su diversi livelli.

Strada Nuova, che fino all' 800 veniva chiamata Via Aurea, cambiò il suo nome solo nel 1884 quando divenne Via Garibaldi.

Dal 2006 è inserita fra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO, in quanto rappresenta il primo esempio in Europa di progetto di sviluppo urbano lottizzato dall'autorità pubblica con un progetto unitario, un originale esempio di un sistema di residenze private designate per dare ospitalità a illustri personaggi in visita, contribuendo alla diffusione di un modello architettonico e di una cultura che attirò l'attenzione di artisti e viaggiatori, che attraverso i loro scritti e lavori la diffusero all'estero.

La fama internazionale di via Garibaldi ha inizio con Pietro Paolo Rubens che nel suo celebre volume su “I Palazzi di Genova” riprodusse disegni, spaccati e piante di nove palazzi di questa strada. La via suscitò sempre l'ammirazione dei viaggiatori stranieri più illustri; Madame de Stael la definì “la strada dei re”, e simili apprezzamenti vennero elargiti da Dickens, Dumas, Mark Twain, Flaubert e altri.

In via Garibaldi oggi hanno sede - oltre a molti uffici pubblici e privati ed a diversi istituti bancari nazionali ed esteri - due fra le principali pinacoteche e quadrerie cittadine, Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, che assieme al Palazzo Doria Tursi, sede del Comune, costituiscono i Musei di Strada Nuova.

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