Negli ambienti sotterranei della Cattedrale di San Lorenzo sono esposti capolavori di oreficeria ed arte sacra dell’ XI-XIX secolo, argenteria antica di eccezionale importanza artistica, legati al culto della Cattedrale e alla storia di Genova.
Tra i pezzi più significativi del museo, il Sacro Catino; la bizantina Croce degli Zaccaria; l’Arca delle Ceneri di San Giovanni Battista ed altri oggetti legati al culto del Battista.
Il Sacro Catino è un manufatto di vetro verde, che in base ad autorevoli fonti sarebbe stato portato nella città in seguito alla presa di Cesarea (1101).Il capo della spedizione genovese, Guglielmo Embriaco, lo avrebbe scelto come parte più rilevante del bottino ritenendo che fosse ricavato da un unico enorme smeraldo.
Entrato subito fra gli oggetti più preziosi presenti in Cattedrale, Jacopo da Varagine, narratore delle imprese genovesi, lo identificò con il Sacro Bacino utilizzato dal Cristo durante l’Ultima Cena, divenuto così prezioso nel momento del primo miracolo eucaristico e trasformato così nel Graal.
La sua attribuzione è stata a lungo incerta, in quanto il manufatto veniva riferito alternativamente a una bottega di epoca romana imperiale o a manifattura islamica del IX secolo d.C. .Solo all’ inizio del 1800 fu scoperto che il vaso non era di smeraldo ma di vetro- fu allora avanzata l’ipotesi dell’origine bizantina. Le accurate indagini scientifiche-ci portano a situare l’origine del manufatto tra il III e il XII secolo D.C. in area Mesopotamica, quindi il Catino mantiene ancora alcuni misteri che la scienza non riesce a spiegare completamente.
Curiosita' :Rivela la sua natura smeraldina solo se è trapassato dalla luce, illuminato dall’alto diventa nero”.
L’Arca detta "Barbarossa" (XII secolo), reliquiario romanico lavorato a sbalzo con vivaci storie del Battista sottolineate da dorature e gemme, e la grande Arca processionale per le reliquie del Battista, capolavoro dell’oreficeria tardogotica europea, concepita in forma di cattedrale e preziosamente decorata con scene della vita del Precursore lavorate in argento parzialmente dorato e arricchite da stesure smaltate;
Croce degli Zaccaria
Reliquiario bizantino della Vera Croce sfavillante di oro e di gemme, la cui storia si narra ininterrotta dall’ VIII secolo, quando fu commissionata da un esponente della corte imperiale, al XIII, quando fu rifatta da un arcivescovo di Efeso, al XIV, quando - divenuta di proprietà di genovesi, che la lasciarono poi al Comune - si prese a utilizzarla per la benedizione dei dogi di Genova, fino a oggi.